Intervista a Federico Conti, cestista monregalese classe 2001

Dopo le giovanili, sempre ruoli di rilevo in Serie C, comprese due promozioni di campionato. 

  1. Qual è stata la tua esperienza nelle società in cui hai giocato negli ultimi 4 anni? 

Cuneo è sicuramente uno dei ricordi migliori, dato che per la prima volta mi sono sentito coinvolto e determinante nel campionato senior, di questo gran merito va ai miei compagni e all’allenatore Alberto Maniscalco che mi ha sempre dato molta fiducia anche se ero ancora giovane. Gli ultimi due anni al CUS sono stati quelli dove ho potuto mettermi in gioco, prima vincendo il campionato di C Silver, poi esordendo in C Gold, il tutto con una squadra composta al 80% da ragazzi universitari. Ci sono stati anche momenti abbastanza complicati, soprattutto quest’anno, che comunque servono e sono serviti ad imparare a perdere e a rimanere una squadra anche quando arrivano 4 o 5 sconfitte consecutive.

  1. Come avete conquistato la promozione dalla Serie C Silver alla Serie C Gold in entrambe le squadre?

In entrambi i casi, le squadre che avevo attorno erano molto competitive. A Savigliano, nonostante la squadra fosse molto forte, sicuramente la situazione COVID ha agevolato in quanto non sono serviti i playoff. L’anno scorso, invece, con il CUS Torino è stata una vera e propria promozione conquistata sul campo: dopo avere vinto il girone di regular season, i playoff ci hanno consegnato la meritata promozione. Sono sempre stato molto competitivo, a volte fin troppo, sicuramente però questo ha fatto la differenza nel raggiungere i risultati.

  1. Come concili l’impegno nello sport con gli studi e gli altri interessi della tua vita?

L’organizzazione è fondamentale, soprattutto quando tocca conciliare ingegneria meccanica e gli impegni sportivi. Chiaramente bisogna fare dei sacrifici e il tempo libero molto spesso deve essere dedicato allo studio, ma praticare uno sport è fondamentale. È un modo di divertirsi e distrarsi dopo una giornata di lezioni o dopo diverse ore di studio.

  1. Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel basket e cosa devi migliorare per essere sempre competitivo?

Aspiro a giocare nella nuova C interregionale che si formerà il prossimo anno, nella quale il livello sarà senza dubbio più alto. Dovrò diventare più versatile, imparare ad essere più pericoloso anche lontano dal canestro, e con la palla in mano. Per mantenere la passione e la voglia di giocare sono fondamentali nuovi stimoli, e soprattutto l’ambiente che si ha attorno. Bisogna sentirsi parte di un progetto e di un gruppo che insieme continua a lavorare per un obiettivo comune.

  1. Quali sono stati i momenti più emozionanti e significativi della tua carriera di cestista finora?

Ho imparato il gioco di squadra e ad avere fiducia nei compagni, saper vincere e talvolta saper perdere. Quest’ultima, forse, la cosa più difficile: non demoralizzarsi anche quando le cose non vanno al meglio, sapendo che prima o poi ci sarà il momento giusto. La cosa più importante è, a mio avviso, sempre e comunque rispettarsi ed avere buoni rapporti, dentro e fuori lo spogliatoio, saper aiutare e farsi aiutare.

  1. Quali consigli daresti ai giovani atleti che vogliono giocare a basket in maniera seria ed agonistica?

Il consiglio è quello di mettersi sempre in gioco ed avere pazienza: il primo anno di C Silver ho fatto la gavetta, ma ora mi rendo conto di quanto mi sia servita quell’esperienza come transizione dai campionati giovanili a quelli senior. Un altro consiglio è quello di procedere per step, senza fare passi troppo lunghi. Per questo ritengo fondamentale l’anno in cui ho giocato in serie D con il BCM, che mi ha definitivamente permesso di prendere consapevolezza e fiducia. Bisogna essere infine autocritici, consci di cosa si è bravi a fare e cosa no, e lavorarci di conseguenza.

  1. Hai un ricordo speciale del BCM e vuoi mandare un saluto ai tifosi e ai compagni della tua città?

Ho trascorso diversi anni al BCM, società nella quale mi sono formato, fatto le prime esperienze e in cui mi sono sempre sentito valorizzato; che ringrazio per avermi incentivato e permesso di completare il mio percorso giovanile a Cuneo dove, giocando il campionato di Eccellenza, ho davvero avuto modo di migliorare. Lo stesso vale per la disponibilità che ha avuto nell’accogliermi a stagione in corso nel 2019, nella quale sono felice di aver contribuito a raggiungere la salvezza nella serie D. Le giovanili a Mondovì rimangono comunque uno step fondamentale, nelle quali mi sono sempre divertito e ho fatto amicizie che porto avanti tutt’ora; ho avuto allenatori che mi hanno trasmesso l’importanza di divertirsi giocando a pallacanestro oltre il vincere. Spero davvero che il basket a Mondovì continui a crescere come sta facendo e che ci possano essere altri ragazzi giovani che possano competere a livello regionale e/o nazionale.

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